Esiste un "Era" pre-digitale che sembra lontana anni luce dal periodo attuale ma che invece è distante solo qualche decennio dalla rivoluzione artistico/creativa della comunicazione.
Di quel che c'era prima non è rimasto praticamente niente. Niente di tutti quegli scarabocchi, detti rough o schizzo iniziale, bozzetto di un messaggio pubblicitario. Si, anche oggi "l'idea" si abbozza per controllarne la validità e indicare una strada da percorrere in un progetto grafico ma non è la stessa cosa. Gli Art Director erano dei veri e propri artisti. Qualcuno prestato dall'architettura, dalla fotografia, alcuni addirittura dall'Ingegneria. L'Art era veramente "Director". Chi non aveva il "dono" della comunicativa restava a vita "esecutivista", magari bravo, preciso, puntiglioso e puntuale ma sempre sotto la guida della genialità dell'Art.
"Esecutivista", cioè la persona o le persone incaricate a finalizzare il progetto preparando "Presentazioni" da sottoporre al Cliente e tutto il necessario per la finalizzazione della "scelta" del Cliente.
Lettura del rough, bozzetti a colori, foto, ritocco fotografico, impaginazione e realizzazione del disegno "esecutivo" e dei testi, una quantità esagerata di mansioni che spesso erano specialità di persone veramente funamboliche nelle loro capacità. Il tutto fatto rigorosamente a mano. Matite, pennelli, tiralinee, compasso, squadrette e righelli ma anche "strappi di carta", "lettere trasferibili", colle spray, carte e pennarelli "Pantone", adesivi colorati, lamette, retini e tutti quei materiali pazzeschi (e costosissimi) per realizzare il "definitivo" da mandare in stampa erano gli strumenti tra le mani dell'esecutivista.
Allego una piccola carrellata di realizzazioni eseguite dal sottoscritto per l'ambito discografico. Di una di queste conservo l'esecutivo realizzato a tempera. Le ultime cose della parte "analogica" del mio lavoro.
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