La fotografia artistica non è una novità. Penso che la fotografia artistica sia nata nello stesso momento in cui è nata la fotografia stessa. La riproduzione della realtà nuda e cruda così come è, come la vedono i nostri occhi, come la viviamo, la respiriamo. È la rappresentazione totale del vero.
Nella pittura, arte figurativa proveniente dalla preistoria, la rappresentazione è edulcorata dalla sensibilità dell'artista, da suo estro e dalla capacità di raffigurare, una posa, un'azione, un gesto. La pittura "interpreta", raffigura e se vogliamo ingentilisce. I ritratti filtrano, migliorano la qualità, l'aspetto dei soggetti, li rendono eterei. Nella fotografia tutto questo avviene dopo, in post produzione.
La foto in se è spesso dura, spigolosa, dettagliata. In alcuni casi è atroce. Il foto giornalismo ad esempio è un arte a sé.
L'immagine pubblicitaria è la grande rappresentazione del falso per eccellenza. Capi di abbigliamento perfetti, senza grinze, senza pieghe, indossati a pennello da fotomodelle/i stupende/i e perfette/i, senza rughe, senza acne, con capelli o fisici talmente precisi, impossibili. Cibi, golosissimi, raffigurati come poi non sono nella realtà a meno di essere "confezionati", "costruiti" appositamente per non essere cibi naturali. La frutta e la verdura. Esistono agenzie, laboratori in grado di produrre frutta o verdura artificiale più realistica del vero. Mele perfette. Fragole perfette. Fette di prosciutto perfette. Anche questa è arte e fa parte della fotografia. Con tantissima post produzione.
Nella fotografia tridimensionale si "scolpiscono" forme nuove, assolute, fantastiche, inesistenti nel vero. Si possono varcare i confini dell'immaginazione spostandoli sempre più lontano, fin dove l'immaginazione stessa riesce. Oppure si può piegare la realtà alla rappresentazione fittizia. Come i "caratteri" delle campagne pubblicitarie di una nota catena di supermercati che "scrive" i propri messaggi con letterine di frutta oppure di gelato, oppure di salame.
Poi esiste la fotografia definita artistica. Quella che nella sua post produzione, prende a prestito da tutte le altre forme d'arte l'essenza o la provocazione.
L'avvento della computer grafica è stata la scintilla, l'inizio di una nuova epoca che i film di fantascenza "immaginavano" quando i computer "sapevano" a malapena accendere o spegnere la luce, magari impiegandoci diversi minuti.
Le immagini che produco e metto a disposizione nella sezione MilanoMia hanno solo la pretesa di essere immagini. Ne più ne meno. Fine a se stesse. Elaborate per sottolineare i soggetti. Toglierli dalla loro apparente banalità. A volte sono momenti irripetibili, unici, che il caso ha fatto in modo passassero davanti agli occhi per essere fermati da uno scatto. Magari fatto col telefono. Proposte per diventare ornamento per qualcuno.